Provenendo dalla statale 106 e imboccando il bivio per San Luca, troviamo i primi agglomerati abitativi in località Ricciolio, Timpa Bianca e Vorea. Lungo il percorso possiamo ammirare il letto della fiumara Bonamico, la cui ostruzione provocata da una frana ha dato vita al lago San Costantino o lago degli Oleandri nel 1972/73. Oggi inesistente.
In località chiamata “ponti du Trinchi” la strada si biforca per attraversare il paese in due diversi punti.
A destra si va in direzione “Ruga Teleferica”, mentre proseguendo dritti si passa da località “Ruga Guttusi”.
Il paese si suddivide in molteplici “Rughe” che contraddistinguono le varie aree geografiche interne e che spesso denotano piccole differenze nei modi di dire e nella cadenza dialettale.
La “Ruga” non trova una precisa definizione italianizzata. Si è tentato di attribuire un significato attingendo direttamente dalle descrizioni fornite da noi abitanti.
Rione, Via, Strada, Stradina, Vineglia, Quartiere.
Non vi è unanimità su questi termini, pur essendo tutti apparentemente idonei. Tra queste vi è una descrizione che potrebbe chiarire efficacemente il significato: la Ruga è come un grande salotto all’aperto che a volte abbraccia più vie o incroci. Luogo in cui si manifestano convivialità e allegria. Si condivide il pane appena sfornato, si offre il vino di quell’annata, si scambiano i dolci fatti per le varie ricorrenze e ci si aiuta a vicenda nelle difficoltà quotidiane. Frotte di bambini animano le stradine fino a tarda notte. Spesso si formano rivalità costruttive tra rughe. Insomma, un luogo magico dove vige rispetto, senso di appartenenza e "buon vicinato".
Ma forse oggi tutto questo lo dovremmo leggere con il verbo passato.