UN GIRO

IN PAESE

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MARIA TRIMBOLI

Provenendo dalla statale 106 e imboccando il bivio per San Luca, troviamo i primi agglomerati abitativi in località Ricciolio, Timpa Bianca e Vorea.
Lungo il percorso possiamo ammirare il letto della fiumara Bonamico, la cui ostruzione provocata da una frana ha dato vita al lago San Costantino o lago degli Oleandri nel 1972/73. Oggi inesistente.
In località chiamata “ponti du Trinchi” la strada si biforca per attraversare il paese in due diversi punti.
A destra si va in direzione “Ruga Teleferica”, mentre proseguendo dritti si passa da località “Ruga Guttusi”.
Il paese si suddivide in molteplici “Rughe” che contraddistinguono le varie aree geografiche interne e che spesso denotano piccole differenze nei modi di dire e nella cadenza dialettale.
La “Ruga” non trova una precisa definizione italianizzata. Si è tentato di attribuire un significato attingendo direttamente dalle descrizioni fornite da noi abitanti.
Rione, Via, Strada, Stradina, Vineglia, Quartiere.
Non vi è unanimità su questi termini, pur essendo tutti apparentemente idonei.
Tra queste vi è una descrizione che potrebbe chiarire efficacemente il significato: la Ruga è come un grande salotto all’aperto che a volte abbraccia più vie o incroci.
Luogo in cui si manifestano convivialità e allegria.
Si condivide il pane appena sfornato, si offre il vino di quell’annata, si scambiano i dolci fatti per le varie ricorrenze e ci si aiuta a vicenda nelle difficoltà quotidiane.
Frotte di bambini animano le stradine fino a tarda notte. Spesso si formano rivalità costruttive tra rughe.
Insomma, un luogo magico dove vige rispetto, senso di appartenenza e "buon vicinato".

Ma forse oggi tutto questo lo dovremmo leggere con il verbo passato.

“RUGA SPITALETTO”

“RUGA CHJIAZZA”

“RUGA NZILICATA”

“RUGA CASETTE” (vicino Muretto)

“RUGA CAMPU VECCHJU”

“RUGA Chiesa San Bastianu”

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